Baratta nuovo Mister
Intervista al neo allenatore
«Il presidente Magni mi ha chiamato perché ritiene che io possa essere la persona giusta in questa situazione e io ho accettato volentieri per il legame che ho con lui e con la società, ma soprattutto perché credo fermamente che, pur nelle immense difficoltà, qualche carta da giocarci ce l’abbiamo ancora».
Sono le parole di Gianluca Baratta, nuovo trainer del Borgo San Donnino, la squadra della sua città, che proprio col Borgo San Donnino vinse due campionati di Eccellenza.
«Domenica si inizia subito contro il Certaldo, una squadra che gioca su un campo tutt’altro che bello, in Toscana, in un ambiente caldo; una squadra che, come noi, ha poche opportunità di mantenere la categoria. Da oggi in poi, però, il Borgo non dovrà mai guardare la classifica. Nella nostra rosa ci sono diversi giocatori con centinaia di presenze in Serie D e questo mi fa bene sperare: ciò non significa che ci siano partite vinte prima di essere giocate, ma neppure partite perse. In 10 gare dovremo mettere in campo coraggio ed entusiasmo, con la consapevolezza che i risultati ottenuti fino ad oggi non sono quelli che questa squadra merita».
Martedì ha fatto il primo allenamento. Che impressioni ha avuto?
«Bellissime: alcuni di questi ragazzi li avevo già allenati e sapevo ed ero tranquillo; mi hanno invece sorpreso quelli che non conoscevo. Ho avuto l’impressione, per la prima volta entrando in uno spogliatoio, di avere a che fare con ragazzi che potrebbero essere miei figli, anche i più anziani. Inoltre, devo essere sincero: mi sono divertito un sacco a fare allenamento e questo è uno dei motivi che mi ha spinto a tornare».
Ha portato il Borgo per due volte in Serie D, poi è stato esonerato. Cosa porta di quell’esperienza?
«La squadra che ho allenato due anni fa era sicuramente molto più debole di quella di oggi. L’estate scorsa, a mio avviso, è stata sbagliata la campagna acquisti, mentre ora sono arrivati giocatori importanti, però, io ho solo 10 partite per salvare la squadre, mentre il mio successore, due anni fa, ebbe tutto il ritorno e salvò il Borgo all’ultimo turno».
Da spettatore ha seguito il Borgo diverse volte quest’anno. Qual è il potenziale del
gruppo?
«Come ho già detto il potenziale c’è. Sarà difficile l’inserimento dei giovani: ce ne sono di molto bravi, ma dove la rosa è più carente, a livello di over, non ci sono giovani con caratteristiche tali che possano essere di aiuto. L’attacco, ad esempio, ha 5 over, senza giovani e infatti inseriremo in prima squadra il giovane Censi del 2006».
Se dovesse fare “il miracolo sportivo” la sua conferma sarebbe automatica?
«Non mi interessa e non so se allenerò: per allenare ho bisogno di forti motivazioni non so se ci saranno. Per questo finale di campionato mi sento molto stimolato e avendo già vinto due campionati con la squadra del mio paese, salvare il Borgo sarebbe un sogno sportivo che spero di realizzare; ripeti, a mio avviso questo Borgo qualche carta da giocare ancora ce l’ha».
Cambierà molto a livello tattico? Vangioni aveva già cambiato molto, ma alla fine…
«Vangioni ha cambiato spesso perché a lui piace cambiare speso. Noi avremo un nostro sistema di gioco che cercherà di valorizzare le caratteristiche dei giocatori, sul quale costruiremo la nostra identità tattica e, magari con piccoli aggiustamenti, punteremo su quello fino alla fine».
Un giocatore come Ferretti, malgrado non sia al top a livello atletico, a mio avviso è stato usato poco, ma è l’unico a vedere sempre la porta…
«Ferretti è un giocatore sul quale conto tantissimo: ha dei colpi che con questa categoria non c’entra nulla; secondo me è un ragazzo che potrà fare un grande finale di stagione e per noi i suoi gol saranno fondamentali».